Di Davide. Io grido a te, o SIGNORE; Ròcca mia, non essere sordo alla mia voce, perché, se non mi rispondi, io sarò simile a quelli che scendono nella tomba.
2
Ascolta la voce delle mie suppliche quando grido a te, quando alzo le mani verso la tua santa dimora.
3
Non trascinarmi via con gli empi e con i malfattori, i quali parlano di pace con il prossimo, ma hanno la malizia nel cuore.
Se mai sorgesse qualcuno a perseguitarti e ad attentare alla tua vita, la vita del mio signore sarà custodita nello scrigno dei viventi presso il SIGNORE, il tuo Dio; ma la vita dei tuoi nemici il SIGNORE la lancerà via, come dall' incavo di una fionda.
Allora anche questi gli risponderanno, dicendo: "Signore, quando ti abbiamo visto aver fame, o sete, o essere straniero, o nudo, o ammalato, o in prigione, e non ti abbiamo assistito?"
Ma tu, o Dio, farai scendere costoro nella tomba; gli uomini sanguinari e fraudolenti non arriveranno alla metà dei loro giorni; ma io confiderò in te.
Il re disse a Doeg: «Fatti avanti tu, e uccidi i sacerdoti!» Doeg, l' Idumeo, si fece avanti, si avventò addosso ai sacerdoti e uccise in quel giorno ottantacinque persone che portavano l' efod di lino.
Al tempo di Davide ci fu una carestia per tre anni continui. Davide cercò il volto del SIGNORE, e il SIGNORE gli disse: «C' è un debito di sangue che pende su Saul e sulla sua casa, perché egli fece perire i Gabaoniti».