Nel mese di Nisan, il ventesimo anno del re Artaserse, il vino stava davanti al re; io lo presi e glielo versai. Io non ero mai stato triste in sua presenza.
Il re mi disse: «Perché hai l' aspetto triste? Eppure non sei malato; non può essere altro che per una preoccupazione». Allora fui colto da grande paura,
Il Signore, DIO, mi ha dato una lingua pronta, perché io sappia aiutare con la parola chi è stanco; egli risveglia, ogni mattina, risveglia il mio orecchio, perché io ascolti, come ascoltano i discepoli.
Poiché vi ho scritto in grande afflizione e in angoscia di cuore con molte lacrime, non già per rattristarvi, ma per farvi conoscere l' amore grandissimo che ho per voi.
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Or se qualcuno è stato causa di tristezza, egli ha rattristato non tanto me quanto, in qualche misura, per non esagerare, tutti voi.
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Basta a quel tale la punizione inflittagli dalla maggioranza;
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quindi ora, al contrario, dovreste piuttosto perdonarlo e confortarlo, perché non abbia a rimanere oppresso da troppa tristezza.