Il seicentesimo anno della vita di Noè, il secondo mese, il diciassettesimo giorno del mese, in quel giorno tutte le fonti del grande abisso eruppero e le cateratte del cielo si aprirono.
Isacco rispose e disse a Esaù: «Io l' ho costituito tuo padrone, gli ho dato tutti i suoi fratelli per servi e l' ho provveduto di frumento e di vino; che potrei dunque fare per te, figlio mio?»
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Allora Esaù disse a suo padre: «Hai tu questa sola benedizione, padre mio? Benedici anche me, padre mio!» Quindi Esaù alzò la voce e pianse.
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Suo padre Isacco rispose e gli disse: «Ecco, la tua dimora sarà priva della fertilità della terra e della rugiada che scende dal cielo.
Tu percorri la terra e la irrighi, la fai produrre abbondantemente. I ruscelli di Dio son pieni d' acqua; tu procuri agli uomini il grano, quando prepari così la terra;
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tu irrighi i suoi solchi, ne pareggi le zolle, l' ammorbidisci con le piogge, ne benedici i germogli.
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Tu coroni l' annata con i tuoi benefici, e dove passa il tuo carro stilla il grasso.
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Esso stilla sui pascoli del deserto, e i colli sono adorni di gioia.
Fra gli idoli vani delle genti, ve ne sono forse di quelli che possano far piovere? o è forse il cielo che dà gli acquazzoni? Non sei tu, SIGNORE, tu, il nostro Dio? Perciò noi speriamo in te, poiché tu hai fatto tutte queste cose.
Voi, figli di Sion, gioite, rallegratevi nel SIGNORE, vostro Dio, perché vi dà la pioggia d' autunno in giusta misura, e fa scendere per voi la pioggia, quella d' autunno e quella di primavera, come prima.