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Riguardo a Damasco. «Camat e Arpad sono confuse, poiché hanno udito una cattiva notizia; vengono meno; è un' agitazione come quella del mare, che non può calmarsi.
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Damasco diviene fiacca, si volta per fuggire, un tremito l' ha còlta; angoscia e dolori si sono impadroniti di lei, come di donna che partorisce.
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Come mai non è stata risparmiata la città famosa, la città della mia gioia?
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Così i suoi giovani cadranno nelle sue piazze, tutti i suoi uomini di guerra periranno in quel giorno», dice il SIGNORE degli eserciti.
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Io appiccherò il fuoco alle mura di Damasco, ed esso divorerà i palazzi di Ben-Adad».