Di tutta la sua gente, a Ioacaz, il SIGNORE non aveva lasciato che cinquanta cavalieri, dieci carri e diecimila fanti; perché il re di Siria li aveva distrutti, e li aveva ridotti come la polvere che si calpesta.
Così parla il SIGNORE: «Per tre misfatti di Damasco, anzi per quattro, io non revocherò la mia sentenza, perché hanno lacerato Galaad con trebbie di ferro.
Tu non temere, Giacobbe, mio servitore», dice il SIGNORE; «poiché io sono con te, io annienterò tutte le nazioni fra le quali ti ho disperso, ma non annienterò te; però ti castigherò con giusta misura e non ti lascerò del tutto impunito».