«Io sono stato solo a calcare l' uva nel tino, e nessun uomo di fra i popoli è stato con me; io li ho calcati nella mia ira, li ho calpestati nel mio furore; il loro sangue è spruzzato sulle mie vesti, ho macchiato tutti i miei abiti.
Farò mangiare ai tuoi oppressori la propria carne, s' inebrieranno con il proprio sangue, come con il mosto; ogni carne riconoscerà che io, il SIGNORE, sono il tuo salvatore, il tuo redentore, il Potente di Giacobbe».
Perciò, ascolta ora questo, o infelice e ubriaca, ma non di vino!
22
Così parla il tuo Signore, il SIGNORE, il tuo Dio, che difende la causa del suo popolo: «Io ti tolgo di mano la coppa di stordimento, il calice, la coppa del mio furore; tu non la berrai più!
23
Io la metterò in mano ai tuoi persecutori, che ti dicevano: "Chìnati, ché ti passiamo addosso!" Tu facevi del tuo dorso un suolo, una strada per i passanti!»
Il SIGNORE ha in mano una coppa di vino spumeggiante, pieno di mistura. Egli ne versa; certo tutti gli empi della terra ne dovranno sorseggiare, ne berranno fino alla feccia.
e a tutti i re del settentrione, vicini e lontani, agli uni e agli altri, e a tutti i regni del mondo che sono sulla faccia della terra. Il re di Sesac ne berrà dopo di loro.
«Tu dirai loro: "Così parla il SIGNORE degli eserciti, Dio d' Israele: Bevete, ubriacatevi, vomitate, cadete senza rialzarvi più, davanti alla spada che io mando in mezzo a voi".
egli pure berrà il vino dell' ira di Dio versato puro nel calice della sua ira; e sarà tormentato con fuoco e zolfo davanti ai santi angeli e davanti all' Agnello».
La grande città si divise in tre parti, e le città delle nazioni crollarono e Dio si ricordò di Babilonia la grande per darle la coppa del vino della sua ira ardente.
Perché tutte le nazioni hanno bevuto del vino della sua prostituzione furente, e i re della terra hanno fornicato con lei, e i mercanti della terra si sono arricchiti con gli eccessi del suo lusso».
4
Poi udii un' altra voce dal cielo che diceva: «Uscite da essa, o popolo mio, affinché non siate complici dei suoi peccati e non siate coinvolti nei suoi castighi;
5
perché i suoi peccati si sono accumulati fino al cielo e Dio si è ricordato delle sue iniquità.
6
Usatele il trattamento che lei usava, datele doppia retribuzione per le sue opere; nel calice in cui ha versato ad altri, versatele il doppio.
Poi un potente angelo sollevò una pietra grossa come una grande macina, e la gettò nel mare dicendo: «Così, con violenza, sarà precipitata Babilonia, la gran città, e non sarà più trovata.