Com' è vero che io vivo», dice il re che si chiama il SIGNORE degli eserciti, «il nemico verrà come un Tabor, fra le montagne, come un Carmelo che avanza sul mare.
«Scendi e siedi sulla polvere, vergine figlia di Babilonia! Siediti in terra, senza trono, figlia dei Caldei! Infatti non sarai chiamata più la delicata, la voluttuosa.
Noi abbiamo scagliato su di loro le nostre frecce; Chesbon è distrutta fino a Dibon. Abbiamo tutto devastato fino a Nofa, il fuoco è giunto fino a Medeba».
E andò a sedersi di fronte, a distanza di un tiro d' arco, perché diceva: «Che io non veda morire il bambino!» E seduta così di fronte, alzò la voce e pianse.
Là il popolo patì la sete e mormorò contro Mosè, dicendo: «Perché ci hai fatto uscire dall' Egitto per far morire di sete noi, i nostri figli e il nostro bestiame?»
Poi ebbe molta sete, invocò il SIGNORE, e disse: «Tu hai concesso questa grande liberazione per mano del tuo servo; ora, dovrò forse morire di sete e cadere nelle mani degli incirconcisi?»