«Perché ce ne stiamo qui seduti? Adunatevi, entriamo nelle città fortificate, là periamo! Poiché il SIGNORE, il nostro Dio, ci condanna a perire, ci fa bere acque avvelenate, perché abbiamo peccato contro il SIGNORE.

Perciò così parla il SIGNORE degli eserciti riguardo ai profeti: «Ecco, io farò loro mangiare assenzio, e farò loro bere acqua avvelenata; poiché dai profeti di Gerusalemme l' empietà si è sparsa per tutto il paese».

Infatti così mi ha parlato il SIGNORE, Dio d' Israele: «Prendi dalla mia mano questa coppa del vino della mia ira e danne da bere a tutte le nazioni a cui ti manderò.

Hai fatto vedere al tuo popolo cose spiacevoli; ci hai dato da bere un vino che stordisce.

Hanno messo fiele nel mio cibo, e mi hanno dato da bere aceto per dissetarmi.

Il SIGNORE ha in mano una coppa di vino spumeggiante, pieno di mistura. Egli ne versa; certo tutti gli empi della terra ne dovranno sorseggiare, ne berranno fino alla feccia.

Tu li hai cibati di pane intriso di pianto e li hai dissetati con lacrime in abbondanza.

L' alterigia dell' uomo sarà umiliata, e l' orgoglio di ognuno sarà abbassato; il SIGNORE solo sarà esaltato in quel giorno.

Smettete di confidarvi nell' uomo, nelle cui narici non c' è che un soffio; infatti quale importanza gli si potrebbe attribuire?

Egli mi ha saziato d' amarezza, mi ha abbeverato d' assenzio.

Ricòrdati della mia afflizione, della mia vita raminga, dell' assenzio e del veleno!

Il nome della stella è Assenzio; e un terzo delle acque diventò assenzio. Molti uomini morirono a causa di quelle acque, perché erano diventate amare.