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(0032-8) Allora Giacobbe fu preso da gran paura e angoscia, divise in due schiere la gente, le greggi, gli armenti, i cammelli che erano con lui e disse:
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(0032-9) «Se Esaù viene contro una delle schiere e la batte, l' altra che rimane potrà salvarsi».
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(0032-10) Poi Giacobbe disse: «O Dio d' Abraamo mio padre, Dio di mio padre Isacco! O SIGNORE, che mi dicesti: "Torna al tuo paese, dai tuoi parenti e ti farò del bene",
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(0032-11) io sono troppo piccolo per essere degno di tutta la benevolenza che hai usata e di tutta la fedeltà che hai dimostrata al tuo servo; perché quando passai questo Giordano avevo solo il mio bastone, e ora ho due schiere.
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(0032-12) Liberami, ti prego, dalle mani di mio fratello, dalle mani di Esaù, perché io ho paura di lui e temo che venga e mi assalga, non risparmiando né madre né figli.
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(0032-13) Tu dicesti: "Certo, io ti farò del bene e farò diventare la tua discendenza come la sabbia del mare, tanto numerosa che non la si può contare"».
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(0032-25) Giacobbe rimase solo e un uomo lottò con lui fino all' apparire dell' alba;
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(0032-26) quando quest' uomo vide che non poteva vincerlo, gli toccò la giuntura dell' anca, e la giuntura dell' anca di Giacobbe fu slogata, mentre quello lottava con lui.
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(0032-27) E l' uomo disse: «Lasciami andare, perché spunta l' alba». E Giacobbe: «Non ti lascerò andare prima che tu mi abbia benedetto!»
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(0032-28) L' altro gli disse: «Qual è il tuo nome?» Ed egli rispose: «Giacobbe».
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(0032-29) Quello disse: «Il tuo nome non sarà più Giacobbe, ma Israele, perché tu hai lottato con Dio e con gli uomini e hai vinto».