Poi Ruben aggiunse: «Non spargete sangue; gettatelo in quella cisterna che è nel deserto, ma non lo colpisca la vostra mano». Diceva così per liberarlo dalle loro mani e restituirlo a suo padre.
Allora si dicevano l' uno all' altro: «Sì, noi fummo colpevoli verso nostro fratello, giacché vedemmo la sua angoscia quando egli ci supplicava, ma non gli demmo ascolto! Ecco perché ci viene addosso quest' angoscia».
Ruben rispose loro: «Non ve lo dicevo io: "Non commettete questo peccato contro il ragazzo?" Ma voi non voleste darmi ascolto. Perciò, ecco, il suo sangue ci è ridomandato».
C' era un uomo di Ramataim-Sofim, della regione montuosa di Efraim, che si chiamava Elcana, figlio di Ieroam, figlio di Eliu, figlio di Tou, figlio di Suf, efraimita.
Vi era in Gerusalemme un uomo di nome Simeone; quest' uomo era giusto e timorato di Dio, e aspettava la consolazione d' Israele; lo Spirito Santo era sopra di lui;
venne Giuseppe d' Arimatea, illustre membro del Consiglio, il quale aspettava anch' egli il regno di Dio; e, fattosi coraggio, si presentò a Pilato e domandò il corpo di Gesù.