Egli, tutto tremante e spaventato, disse: Signore, che vuoi che io faccia? Il Signore gli disse: Alzati, entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare».

Saulo si alzò da terra ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla; e quelli, conducendolo per mano, lo portarono a Damasco,

Allora dissi: "Signore, che devo fare?" E il Signore mi disse: "Alzati, va' a Damasco, e là ti saranno dette tutte le cose che ti è ordinato di fare".

Ma il Signore gli disse: «Va' , perché egli è uno strumento che ho scelto per portare il mio nome davanti ai popoli, ai re, e ai figli d' Israele;

perché io gli mostrerò quanto debba soffrire per il mio nome».

Nella chiesa che era ad Antiochia c' erano profeti e dottori: Barnaba, Simeone detto Niger, Lucio di Cirene, Manaem, amico d' infanzia di Erode il tetrarca, e Saulo.

Allora, dopo aver digiunato, pregato e imposto loro le mani, li lasciarono partire.

Egli soggiunse: "Il Dio dei nostri padri ti ha destinato a conoscere la sua volontà, a vedere il Giusto e ad ascoltare una parola dalla sua bocca.

Perché tu gli sarai testimone davanti a tutti gli uomini delle cose che hai viste e udite.

Perché egli era uno di noi e aveva ricevuto la sua parte di questo ministero.

per prendere in questo ministero apostolico il posto che Giuda ha abbandonato per andarsene al suo luogo».

Quanto a noi, continueremo a dedicarci alla preghiera e al ministero della Parola».

Ma non faccio nessun conto della mia vita, come se mi fosse preziosa, pur di condurre a termine con gioia la mia corsa e il servizio affidatomi dal Signore Gesù, cioè di testimoniare del vangelo della grazia di Dio.

Dopo averli salutati, Paolo si mise a raccontare dettagliatamente quello che Dio aveva fatto tra i pagani, per mezzo del suo servizio.

per mezzo del quale abbiamo ricevuto grazia e apostolato perché si ottenga l' ubbidienza della fede fra tutti gli stranieri, per il suo nome-

di essere un ministro di Cristo Gesù tra gli stranieri, esercitando il sacro servizio del vangelo di Dio, affinché gli stranieri diventino un' offerta gradita, santificata dallo Spirito Santo.

Perciò, avendo noi tale ministero in virtù della misericordia che ci è stata fatta, non ci perdiamo d' animo;

E tutto questo viene da Dio che ci ha riconciliati con sé per mezzo di Cristo e ci ha affidato il ministero della riconciliazione.

di cui io sono diventato servitore secondo il dono della grazia di Dio a me concessa in virtù della sua potenza.

A me, dico, che sono il minimo fra tutti i santi, è stata data questa grazia di annunziare agli stranieri le insondabili ricchezze di Cristo

secondo quello che avete imparato da Epafra, il nostro caro compagno di servizio, che è fedele ministro di Cristo per voi.

se appunto perseverate nella fede, fondati e saldi e senza lasciarvi smuovere dalla speranza del vangelo che avete ascoltato, il quale è stato predicato a ogni creatura sotto il cielo e di cui io, Paolo, sono diventato servitore.

Di questa io sono diventato servitore, secondo l' incarico che Dio mi ha dato per voi di annunziare nella sua totalità la parola di Dio,

e mandammo Timoteo, nostro fratello e servitore di Dio nella predicazione del vangelo di Cristo, per confermarvi e confortarvi nella vostra fede,

Io ringrazio colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù, nostro Signore, per avermi stimato degno della sua fiducia, ponendo al suo servizio me,

Esponendo queste cose ai fratelli, tu sarai un buon servitore di Cristo Gesù, nutrito con le parole della fede e della buona dottrina che hai imparata.

Ma tu sii vigilante in ogni cosa, sopporta le sofferenze, svolgi il compito di evangelista, adempi fedelmente il tuo servizio.

Una notte il Signore disse in visione a Paolo: «Non temere, ma continua a parlare e non tacere;

perché io sono con te, e nessuno ti metterà le mani addosso per farti del male; perché io ho un popolo numeroso in questa città».

Dopo il mio ritorno a Gerusalemme, mentre pregavo nel tempio fui rapito in estasi,

E io dissi: "Signore, essi sanno che io incarceravo e flagellavo nelle sinagoghe quelli che credevano in te;

Ma egli mi disse: "Va' perché io ti manderò lontano, tra i popoli"».

La notte seguente, il Signore si presentò a Paolo e gli disse: «Fatti coraggio; perché come hai reso testimonianza di me a Gerusalemme, così bisogna che tu la renda anche a Roma».

Poiché un angelo del Dio, al quale appartengo e che io servo, mi è apparso questa notte,

dicendo: "Paolo, non temere; bisogna che tu compaia davanti a Cesare, ed ecco, Dio ti ha dato tutti quelli che navigano con te".

Bisogna vantarsi? Non è una cosa buona; tuttavia verrò alle visioni e alle rivelazioni del Signore.

So che quell' uomo (se fu con il corpo o senza il corpo non so, Dio lo sa)

Di quel tale mi vanterò; ma di me stesso non mi vanterò se non delle mie debolezze.

E perché io non avessi a insuperbire per l' eccellenza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un angelo di Satana, per schiaffeggiarmi affinché io non insuperbisca.

perché io stesso non l' ho ricevuto né l' ho imparato da un uomo, ma l' ho ricevuto per rivelazione di Gesù Cristo.

Vi salii in seguito a una rivelazione, ed esposi loro il vangelo che annunzio tra i pagani; ma lo esposi privatamente a quelli che sono i più stimati, per il timore di correre o di aver corso invano.