11
Ma ora confessate la vostra colpa al SIGNORE, Dio dei vostri padri, e fate la sua volontà! Separatevi dai popoli di questo paese e dalle donne straniere!»
12
Allora tutta l' assemblea rispose e disse ad alta voce: «Sì, dobbiamo fare come tu hai detto!
13
Ma il popolo è molto numeroso, piove molto e non possiamo stare allo scoperto; e questa non è faccenda di un giorno o due, poiché siamo stati in molti a commettere questo peccato.
14
Rimangano dunque qui i capi di tutta l' assemblea; e tutti quelli che, nelle nostre città, hanno sposato donne straniere vengano nei tempi stabiliti, con gli anziani e con i giudici di ogni città, finché non sia allontanata da noi l' ardente ira del nostro Dio, per questa infedeltà.
15
Ionatan, figlio di Asael, e Iazia, figlio di Ticva, appoggiati da Mesullam e dal Levita Sabtai, furono i soli a opporsi a questo;
16
ma i reduci dall' esilio fecero a quel modo. Furono scelti il sacerdote Esdra e alcuni capi famiglia, secondo le loro case patriarcali, tutti designati per nome, i quali cominciarono a riunirsi il primo giorno del decimo mese, per esaminare i fatti.
17
Il primo giorno del primo mese avevano finito di occuparsi di quanti avevano sposato donne straniere.
18
Tra i figli dei sacerdoti, che avevano sposato donne straniere, si trovarono dei figli di Iesua, figlio di Iosadac, e tra i suoi fratelli: Maaseia, Eliezer, Iarib e Ghedalia.
19
Essi promisero, dando la mano, di mandar via le loro mogli, e offrirono un montone come sacrificio per la loro colpa.